WEEKEND | COSTA DEI TRABOCCHI-COLLINE TEATINE-MAIELLA (PRIMA PARTE)

Vi svelo un segreto: l’Abruzzo, o come dicevan tutti gli Abbruzzi, è un coacervo di cose belle. Mi è sempre piaciuto coacervo, succede raramente di poterlo usare in una frase.

Puoi sciare la mattina e spiaggiarti il pomeriggio (o viceversa), pranzare a base di pesce e cenare con gli arrosticini (o viceversa), ma pure ribellarti alla dittatura di Adriatico e Appennini facendo tutte quelle cose intermedie – turistiche, mangerecce, mentali – che si fanno in Collina: sciare sui torrenti e ordinare arrosticini di pesce, ad esempio.

Non sapendo scegliere, nel mio weekend in provincia di Chieti ci ho coacervizzato di tutto un po’. Ed è così che ve lo racconto e consiglio.

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La cantina: Tenuta I Fauri

Anche qui nessuna novità: i vini de I Fauri sono da tempo un tassello importante della rosa abruzzese. In questo caso mi riferisco però proprio alla visita in azienda. In primis per il giro di vigne dislocate tra i comuni di Francavilla al Mare, Miglianico, Chieti, Bucchianico, Villamagna, Ari (principale sede operativa): percorso ideale per prendere confidenza con le peculiarità “mari e monti” della viticoltura teatina.

Ma anche e soprattutto tappa consigliata per godere la compagnia dei fratelli Valentina e Luigi Di Camillo, impegnati a tempo pieno nell’attività di trasformazione e imbottigliamento consolidata dal padre Domenico negli anni 2000. La nuova generazione dei “Baldovino”, soprannome di famiglia: entrambi enologi, musicisti-pianisti e juventini (ma non pensiate che abbiano solo dei difetti); dai caratteri apparentemente agli antipodi e forse proprio per questo perfettamente sinergici nel lavoro aziendale.

Luigi (più giovane di tre anni) si occupa della produzione, Valentina della commercializzazione. Lui con la sua serafica flemma e un’irresistibile ironia british che taglia il titanio, lei un concentrato di energia, osticamente solare come solo uno scorpione in purezza sa essere. Mistero e miracolo che riescano ad andare d’accordo, ma lo spettacolo è proprio nel vederli interagire, scambiandosi voci e spazi: solisti duettanti in un concerto ancor più immersivo quando entra in campo papà Domenico e tutto ciò che di bello ha voglia di raccontare.

Per quanto riguarda i vini, occhio ai 2018 in rampa di lancio. Sembra l’annata giusta per esaltare più del solito lo stile lucidamente artigiano che caratterizza le migliori riuscite de I Fauri. Vale la pena di seguire in particolare il Cerasuolo Baldovino, probabilmente l’etichetta più centrata e costante nelle ultime vendemmie con la sua verve agrumata e balsamica, saldamente ancorata ad una bocca serrata, tesa e salmastra.
Ma promettono bene anche il Pecorino ’18 (linfatico, vigoroso, scalpitante) e il Montepulciano Ottobre Rosso ’17, tutto giocato sui toni floreali e terrosi, con gli apporti più dolci di more e gelsi a farsi sentire maggiormente nel sorso pacioso e aggraziato.

Infine una dritta per gli amanti del “vino senza la bottiglia intorno”, citando Antonio: presso il punto vendita di Chieti (via Filippo Masci, 151) troverete – fra le diverse opzioni – sfusi a base trebbiano e montepulciano a meno di € 1,50 al litro da leccarsi i baffi.

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